“BienNoLo 2023 attua quello che il sociologo francese Michel Maffesoli chiama ʹradicamento dinamicoʹ. Un profondo radicamento territoriale nel quartiere di NoLo da cui prende il nome e, al contempo, un viaggio nell’altrove attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. Per questo mi piace definire BienNoLo una biennale ʹquartieraleʹ, marcando la differenza con le tante biennali internazionali. ‘Quartierale’ va inteso come luogo della comunità, della coesione sociale, ma anche (ecco il radicamento dinamico) come apertura verso le culture altre. Da qui la scelta di portare BienNoLo in quello che è, forse, il luogo simbolo più bello del processo di integrazione culturale in corso a NoLo, il parco Trotter in cui si trova un istituto comprensivo in cui studiano ragazzi per gran parte con background migratorio”.