Elena Bellantoni - Biennolo

CORPOMORTO e Parole di Pane, 2021

Elena Bellantoni

CORPOMORTO: ho deciso di lavorare sul concetto di corpo morto – parola presa in prestito dal linguaggio marinaresco –  ovvero quell’oggetto in cemento che fa da punto di ancoraggio in fondo al mare. Mi interessano gli aspetti linguistici di quest’elemento: la parola corpo-morto evidenzia, con il suo peso, la presenza di molti corpi morti nei nostri mari così come tanti sono i corpi che abbiamo visto sottratti in questo ultimo anno pandemico e ancora tutti quei corpi che per diverse ingiustizie non galleggiano più. La parola ancoraggio sottolinea l’azione di buttarsi, il coraggio di usare il proprio corpo come luogo e spazio che fa salpare. Il linguaggio diventa un “salvagente” un luogo su cui potersi appoggiare. Tutte le lettere – che butto in acqua attraverso un’azione performativa – sono di colore arancio intenso: lo stesso dei giacchetti di salvataggio usati nei nostri mari. Una scritta affiora a pelo d’acqua: ancora corpo morto tra cielo e terra coraggio. (E.B.)

Parole di Pane è un laboratorio relazionale con gli abitanti del quartiere in collaborazione con un forno e una panificatrice/panificatore. L’idea è quella di lavorare su delle parole che si vogliono condividere, che vengono impastate, con un impasto tipico del forno, e poi cotte con un gruppo di persone che vogliono partecipare. Le parole vengono poi spezzate e mangiate attraverso un’azione collettiva. L’artista performa le parole, leggendo dei testi di poesia visiva.

Essendo la manifestazione svoltasi in pubblico, le immagini sono considerate di interesse per la collettività e sono pubblicate nel rispetto dell’onore, della reputazione e del decoro dei soggetti interessati.

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