Gian Marco Montesano nasce a Torino in un anno impreciso del XX Secolo. Gettato sotto il segno della luce solare, Montesano si sottrae, fin da subito, a questo destino astrale, scegliendo di vivere prevalentemente la notte. Educato dai Padri Salesiani, si trasferisce a Parigi dove, dopo una effimera iscrizione all’Académie des Beaux Arts mai presa sul serio, dunque ininfluente, preferisce addentrarsi nell’ambiente a lui caro della Filosofia. Conosce e frequenta Gilles Deleuze, Felix Guattari, Jean Baudrillard e Philippe Sollers coi quali stringe una imprevista amicizia. Il gran salto nella pittura lo deve all’insistenza di un amico artista: Louis Quilici, pittore geniale e folle, incontrato al Caffè Select di Montparnasse. In Italia viene invitato da Franco Solmi a partecipare ad una Mostra alla Galleria d’Arte moderna di Bologna, “Metafisica del quotidiano”. Questo il debutto, a cui seguirà la prima di alcune mostre da Pio Monti a Roma. Poi tutto il resto, da Köln Show (1990), alla Biennale di Venezia (1993), Biennale di Praga (2003), Quadriennale di Roma (2005) e decine di altre ancora, ovunque.
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